Tino Babini

Questo libro mette bene in evidenza la duplicità di Tino Baldini come ricercatore e 'portatore' di cultura popolare.

Girolamo Fabbri ripercorre le tappe principali della biografia di Tino, mettendone in risalto l'attivita nelle organizzazioni bracciantili, il lungo esercizio della professione di consulente del lavoro, la partecipazione alla vita politica e culturale della città.

LucianoGasparini ci fa conoscere il Babini militante politico socialista.

Susanna Venturi lo definisce "una miniera di informazioni e di ricordi, e soprattutto una voce sempre pronta a ridare vita a espressioni che si potevano credere dimenticate da tutti e per sempre".

Luciano Minghetti ci parla della collaborazione di Tino con l'Associazione culturale "La Grama" per lo sviluppo del Museo della vita contadina inaugurato a San Pancrazio nel 1999.

Emilio Vita si sofferma "sull'attento studioso, sul suo essere custode e ricercatore delle nostre tradizioni campanarie" e "scrupoloso e appassionato collezionista" e infine sul virtuoso suonatore di campane.

Graziano Pozzetto ci introduce nella cultura enogastronomica attraverso la testimonianza di Tino e della sua famiglia, estrae dall'archivio di Babini le ricette ottocentesche della nonna, Maria Santa Bazzoni detta Marietta, e conclude con gli interventi di Tino sul bel e cot e sulla canena nova.