Que pasa, Bubi?

La vita di Dario Campana sembra riassumersi nell'ultimo abbraccio in cui stringe a sè la fidanzata amatissima. Solo poche ore prima le sussurrava parole d'amore. Ora, invece, le sta comunicando l'arruolamento come legionario e la partenza per la guerra di Spagna. Col cuore gonfio di dolore, lei gli promise che non si sarebbe sposata, se lui non fosse tornato. Dalla guerra Dario non tornò, ucciso da una scarica di mitraglia nel 1938 a 31 anni, dopo 18 mesi trascorsi nel fango della trincea. Partendo per la guerra, Dario interruppe una brillante carriera come giornalista sportivo. Per più di sei anni aveva descritto con passione le prodezze delle squadre di calcio riminesi e narrato le gesta dei pugili locali. Perchè, all'improvviso, Dario avesse deciso di partire, nessuno potrà mai spiegarlo con sicurezza. Certo è che quello fu il tentativo di un giovane di dare un senso alla sua vita e di mettersi alla prova, per dimostrare il proprio coraggio e il proprio valore. A settant'anni dalla morte, si è voluto ricostruirne la vicenda esistenziale collocandola nel contesto della vita di provincia del tempo. La fidanzata di allora, fedele alla promessa, è stata la guida alla riscoperta di questo "attore" locale poco conosciuto, cui, tuttavia, Rimini ha da tempo dedicato una strada cittadina.