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Chi ha avuto l’occasione di leggere la raccolta poetica d’esordio di Marcella Gasperoni, Bujàm. Poesie del mare. Venti componimenti in dialetto dedicati al mondo del mare - come apprendiamo già dal sottotitolo - e della pesca, avrà notato, tra le altre cose, la sua perspicua attenzione alle parole, ai modi di dire: a quell’insieme di suoni dialettali che raccontano quel mondo, con un’attenzione assolutamente priva di pedanteria e affettazione, che, anzi, le sgorga spontanea dal cuore e dal cervello.
Di fatti in calce ai versi l’autrice pone una serie di note che spiegano in modo puntuale il significato di alcuni lemmi.
Dunque già in quel libro erano contenute le premesse del presente, ... tata tata e spizirì... E’ mi dialèt: far conoscere ai giovani e a chi l’ha dimenticato nonché conservare a futura memoria quella lingua con la cultura a essa sottesa, raccogliendone i lemmi, i modi di dire, gli intercalari.
Ma questo titolo, composto di parole prive di un significato razionale, ci dice anche altro: che il dialetto è pure evocazione di un mondo pre-logico. Un mondo di parole che Marcella Gasperoni conosce benissimo per averle udite sin dal grembo materno e praticate e sentite sin dall’infanzia.
Ulteriori informazioni
Ulteriori informazioni
Parliamo di | Dialetto romagnolo |
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Autore | No |
A cura di | No |
ISBN | 9788874723997 |
pp. | 262 |
Collana | No |
Illustrazioni | Solo testo |
Rilegatura | Brossura a colla |
Lingua | dialetto del riminese, italiano |
Edizione, ristampa | Prima edizione |
Anno di Pubblicazione | 2019 |